xdaryl® blog - ...inglese per caso...

...ingegnere per scelta (o quasi), sognatore per vocazione (?), sportivo per divertimento, inconcludente come pochi (e come non mai), incasinato come sempre, assonnato quanto basta, sorridente comunque... Don't worry, be happy!

21 novembre, 2006

Giusto due cose...

... che altrimenti mi partono ore di sonno come niente!
In questi giorni sto preparando il curriculum. Motivo: mercoledì c'è una specie di fiera delle grandi industrie inglesi. Nella sala da ballo ("ballroom", come lo tradurreste altrimenti?) del campus ogni grande compagnia (Rolls Royce, Airbus, BAE Systems, Alston, Siemens, Toyota... beh, non solo inglesi come potete vedere) mette un banchetto e due poveri ingegnerini che devono fare pubblicità a questa turbina o a quella, e vedere se c'è qualcuno di valido nella sfornata annuale di Cranfield. Certo, tutti sanno che è un po' presto, soprattutto per gli ingegneri da allevamento come me (o da latte, come preferite), però porsi delle scadenze è il modo migliore per porsi delle domande, pensarci, e darsi delle risposte, che seppur abbozzate e incomplete sono sempre un buon inizio. Questo benedetto mondo del lavoro, bisognerà cominciare a vederlo, ad affrontarlo, da qualche parte bisognerà pure cominciare, no?

Lezione di spagnolo #1: Te parto l'alma! (Ti taglio l'anima, espressione colorita ma non volgare per minacciare il proprio compagno di corso...)

Momento "nostalgia del passato", oggi pomeriggio. Ultima ora, consegna degli assignment di MDoT (Mechanical Design of Turbomachinery): sembrava davvero la consegna dei compiti alle medie o alle superiori! Tutti zitti ma frementi di vedere il proprio lavoro, il voto, gli errori, i primi commenti, no questo è giusto, porca paletta cosa ho sbagliato, ma è solo un errore di conto, il prof che passa tra i banchi, pronuncia i nomi, distrubuisce gli elaborati, poi li commenta, le domande acide di chi non accetta le correzioni, i soddisfatti (compreso il sottoscritto, un 9.5 che lascia ben sperare per il futuro...), gli indifferenti, i delusi rassegnati, i delusi rabbiosi... Tutta la gamma insomma, tutto normale, se fossimo al liceo! Qui questi "compiti per casa" contano poco, ciascuno meno di un decimo dell'esame. ma ancora una volta è la sensazione che conta, quel salto nel tempo che per qualche minuto mi ha fatto sentire "in classe", al liceo, e non in un'aula inglese.

Excellent, si va a dormire. Dopo un weekend tranquillo meglio tenere le batterie sotto carica, venerdì si consegna il terzo assignment, ed ho già una media da mantenere.

Good night you all,

=Dario

17 novembre, 2006

Prima nottata di studio... + Feelings

Era nell'aria già dal pomeriggio... Questa cosa da finire, quella da guardare, articoli su articoli, libri incomprensibili, colmi di grafici, e poi una mail chilometrica per il symposium (organizziamo una specie di conferenza in febbraio, e m'è capitato il ruolo di finta responsabilità, quindi scrivi a questo, coordina, perdi tempo)... insomma si son fatte le quattro abbondanti.
Poco male, per rimettermi in pace con il mondo mi bastano una tazza di latte caldo caldo caldo, cacao e l'ultimo tubo di bucaneve della scorta, e mi sento quasi a casa.
Programmi per il weekend: sabato sera cena cinese con la nuova coniquilina, domani vedremo.
Ho così tante cose da scrivere, tanto vale che cominci dalle sensazioni, magari sono più significative del resoconto delle feste (che mi riprometto di fare a mente più fresca).
Il mio inglese lentamente migliora, si stiracchia, si allarga su parole che prima sento, poi capisco, poi uso erroneamente, poi correttamente ma a sproposito, e infine a proposito: quasi come fare un puzzle, il problema è che non sai quanti sono i pezzi, ma probabilmente non basterebbe una vita a metterli tutti tutti al loro posto. Intanto... work in progress.
La prospettiva dello studente è davvero diversa da quella del lavoratore: lo vedo dai miei compagni di corso che hanno già esperienza. C'è una ragazza canadese, 5 anni in una multinazionale come ingegnere dei materiali, poi tanti iraniani, pakistani, indiani: tutto diverso, ma è una sensazione, non so spiegare perchè.
Ormai mi sento a casa, una nuova casa. Dopo CASA, quella vera, e Torino, ci ho messo poco a sentirmi a mio agio anche in queste terre lontane, ma stranamente familiari. Non mi sento più all'estero, non mi fa più senso prendere il latte dalla confezione del Vernel, riesco a fare colazione davanti al mio amico cinese che si pappa burro, nutella e insalata russa (nello stesso panino)... I got used to this, l'espressione inglese mi sembra calzante, sempre che non l'abbia steccata, probabile a quest'ora, ma sto scrivendo senza correggere.
Mi sento un po' più a casa perchè ho ritrovato molti aspetti della vita di casa che non ho trovato a Torino: aria buona, tanto verde (non che Cittadella brilli a proposito, ma avete presente Torino, zona Politecnico?), vento, poche luci giallastre sulle strade, umidità autunnale, ogni tanto nebbia. Mi sembra quasi di essere tornato alle medie, niente macchina, giornate a scuola dove ogni ora cambia il prof, il cambio dell'ora, la ricreazione, che palle questo qui ha un'ora in più oggi, evviva un'ora di buco, evviva si esce prima, eccetera...
Qui il rumore della pioggia e del vento è più forte del rumore del traffico (fatta eccezione per i turbo tamarri che gareggiano a poche centinaia di metri dalla mia finestra, povere mucche).
Le mie amiche vacche (letteralmente vacche, penso oltre le sei quintalate) stanno bene, in salute, di cinque ne sono rimaste quattro, ma dubito che quella grassa si sia presa una vacanza o abbia il raffreddore... Il grande cerchio (carnivoro) della vita.
Penso spesso alla camera di casa, non solo perchè mia sorella l'avrà prontamente occupata (vero Bru? :-), ma perchè l'ho lasciata vuota senza che sia vuota, cioè i miei oggetti non ci sono (o sono in qualche non precisato scatolone), ma una parte di me resta e resterà sempre in quella camera.
Qui il tempo passa, ormai passa esattamente come in quando ero a Torino, per cui non mi sento più "in gita", mi sento... beh, si sta bene. Cranfield batte Torino, e il punteggio lo potete vedere sul mio nome in MSN (se volete il mio contatto, xdaryl(chiocciolina)hotmail.it ).
(Nota: mettete una chiocciolina al posto della scritta chiocciolina, è per non beccarmi qualche virus malefico...).
Penso spesso agli amici con cui vorrei scambiare due parole vere, uno spritz vero, una serata fuori, completamente fuori, rabosello & pop corn, una partita a Bang!, alla mia sorellona, mamma e papà, al vetusto gattino, penso ai giovanissimi del pozzetto, a quanto diversi sono i giorni quando sei alle medie, alle superiori, alla squadra di basket di Torino.
Poi penso ad altre cose stupide tipo a come si possa giocare ad un gioco di cui non conosci le regole, a come poter pubblicare velocemente la montagna di foto che mi ritrovo su internet, a come cavolo farò a passare sette esami a gennaio, penso ai combustori guardando una candela, penso all'articolo che ho scritto sul giornalino del campus, ai libri che vorrei leggere in inglese, alla squadra di frisbee (prime defezioni, inevitabile decadenza delle cose un po' buttate lì tra gente molto, molto impegnata), alle scadenze (maledetta burocrazia), italiane e inglesi, ai phrasal verbs, alla natura che segue regole matematiche, alla matematica che segue regole naturali, all'imitazione di Umberto Eco by Fiorello, alla tesi, agli aerei senza scia, a quei poveretti del Langley Research Center della NASA che si stanno sbattendo da trent'anni per far funzionare lo stesso programma, penso che in questo momento starete tutti dormendo, a come ero un anno fa, due anni fa, dieci anni fa, vent'anni fa, cosa pensavo, se mai avrei immaginato me stesso a fare quello che sto facendo, che avrei fatto meglio a seguire le idee del bambinetto di tre anni che ero, fare il pompiere o il pilota e finita lì, al fatto che avrò per tutta la vita un ginocchio diverso dall'altro (=quindi il mio baricentro non è più al centro del mio corpo), e a tanto altro ancora... Sarà mica ora di andare a dormire?
Good night, sleep tight, don't let the bedbugs bite.
(Buonanotte a tutti),

:-Dario


P.S.: Non chiamatemi al cellulare, soldi finiti = ricezione vietata. Scrivetemi sms o mail, le leggo ad ogni ora (come potete vedere)

13 novembre, 2006

Anche stasera...

... non ce l'ho fatta, mi sono perso sulle letture per la tesi, invece di aggiornare questo benedetto blog.
I'm sorry, ci penserò in settimana.
Buona settimana,

Dario