xdaryl® blog - ...inglese per caso...

...ingegnere per scelta (o quasi), sognatore per vocazione (?), sportivo per divertimento, inconcludente come pochi (e come non mai), incasinato come sempre, assonnato quanto basta, sorridente comunque... Don't worry, be happy!

17 dicembre, 2006

Stagioni, passate e presenti

Un giorno di novembre, tra una lezione e l’altra, può capitare di avere un’ora buca inaspettata. Ricordo un’occasione particolare, mi ero ripromesso di farne qualcosa di quell'ora buca, di farla fruttare, ricordando un proverbio che un annetto fa mi aveva particolarmente colpito: probabilmente l’ho inconsciamente modificato, ma recita più o meno così

“Quando il sole tramonta, ripensa alla tua giornata: non guardare a quello che hai raccolto, guarda a quello che hai seminato. Se hai seminato, è stata una buona giornata.”

Volevo sistemare il curriculum, ed invece sono finito a chiacchierare (magie di msn e della comunicazione telematica) con un amico di Torino, e a scambiarci opinioni sulla non rosea situazione della nostra squadra di pallacanestro: chiacchierata intensa, nonostante non fosse dal vivo ma scritta, fatto che di solito uccide la vivacità della conversazione. Un’ora “persa”, ma un’ora utilizzata bene, nonostante l’abbia utilizzata per qualcosa di diverso dallo studio. Ho portato via tempo allo studio, ma almeno ho fatto qualcosa, seppur lontano dai buoni propositi

Mentre parlavamo, o meglio mentre ci scrivevamo, mentre “chattavamo”, mi chiedevo cosa mi passava per la mente un anno fa, quando avrei dovuto lavorare intensamente per la tesi, ed invece molte giornate scivolavano pigre, anonime e svogliate, con poco studio e tanto tempo letteralmente buttato, non utilizzato per qualcos’altro, solo sprecato in televisione e computer. A suo tempo mi giustificavo, ma non ci sono scuse, ho perso del gran tempo. E gli effetti (laurea posticipata, esami ritardati) sono stati molto spiacevoli. Ma è passato, si impara sempre qualcosa dagli errori. Non posso dire le consumate frasi da telefilm “non è stato un bel periodo”, “non stavo bene con me stesso” o altre put***ate simili, perché stavo bene, a parte qualche fastidio residuo al ginocchio, non c’era nessuna condizione particolare che mi impedisse di studiare, o come dico adesso, di “lavorare” sulla tesi... Eppure era così difficile, non so spiegare bene perché.

Come ci sono stagioni, autunno, inverno, primavera ed estate, così l’anno scorso ho vissuto una stagione strana, l’autunno e l’inverno dell’anno scorso. Una stagione anomala. Forse perché non potevo giocare e correre senza smettere di pensare al ginocchio... ma la scusa non tiene, troppo poco per spiegare un lungo periodo di pigrizia. Poi quel periodo è passato, è arrivata la primavera, ho cercato di vivere tutte le opportunità di uscire, di andare, di girare, weekend in montagna, in Liguria, in Francia, poi gli esami, i mondiali, l’estate (intensissima), gli esami di settembre... tutto è stato “positivo”.

Cranfield? Beh, per ora tutto bene, vedremo a gennaio...